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al testo di Manuel Paolino
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Sono partito da Altrove, ho attraversato mari e crepuscoli, disseppellito luoghi, sulle tombe, mi sono presentato ai Poeti;
ho rubato i colori mentre mi ornavano con nero fumo il cuore per dipingere la tela.
Loro sono la coperta, quando si fa notte: si spegne tutto, s’accendono dolce Tenebra ed i pensieri d’incenso vicino
al respiro caldo come brace, ai naturali sbuffi simili a colline d’oro, al paradiso liscio dell’amata.
S’accende la spuma rosa dei sogni: sottoterra un rumore di ferri, l’io verde-cavolo e l’inconscio blu duellano. Tra i fili d’erba, sotto
i cappelli rosei della primavera, conosco e poi sono il Trismegisto. E Tenebra si scopre dai lunari sogni.
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